Consorzio per la tutela della Malvasia di Casorzo D.O.C.

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il Territorio della Malvasia

Il Monferrato di Casorzo

"Terra esultante di castelli e vigne"

Mappa di Casorzo

Il Monferrato è un territorio piuttosto esteso e privo di confini naturali ben definiti, la regione è divisa in Alto Monferrato (a sud!) ed in Basso Monferrato (a nord) con una contraddizione in termini antica e non molto chiara.

Quest'ultima è la zona dove si trovano il comune di Casorzo ed i comuni circostanti in cui si produce l'omonimo Malvasia.
"Terra esultante di castelli e vigne" la chiamò Carducci.

Il paesaggio testimonia ampiamente quale sia l'attività principale dei casorzini: il colpo d'occhio e davvero ad effetto, con le colline ricoperte di filari e costellate, sulle loro cime, di vecchie cascine.
Qui, nel silenzio del paese e delle sue alture, tra i tipici vini del Monferrato, nasce il Malvasia di Casorzo.

Casorzo

Posto sulla cima di un colle che domina tutto il paesaggio circostante, Casorzo, che in origine dovette chiamarsi Casurtium, affonda le sue radici, come tutti i paesi del Monferrato, nel Medioevo, probabilmente quando, al disfacimento dell'Impero Romano d'Occidente, i coloni romani sparsi nelle valli, si acquartierarono sulle alture per meglio difendersi dalla calata dei barbari di turno.

(Cartina di Michiel1972 su WikiMedia)

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Terra di nobili casate

Nel 1164 Casorzo fu, insieme a molti altri paesi, dato in feudo dall'imperatore Federico I al marchese Guglielmo di Monferrato.

Nel 1394 Guglielmo Vari, a nome della comunità di Casorzo, presta giuramento di fedeltà al marchese Teodoro Paleologo nel castello di Moncalvo;

Lo stesso giuramento fu poi compiuto nel 1434 a Casale da Enrico Scoffone e Guglielmo Brusato, sindaci della comunità.
Nonostante Teodoro ed i suoi successori avessero accordato a Casorzo il privilegio di non poter essere dato in feudo, nel 1541 il marchese Giovanni Paleologo diede in feudo al suo consigliere maestro di casa Nicolino Zabaldani.

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I vigneti della Malvasia

I vigneti di Malvasia sono tutti localizzati nella parte medio-alta delle colline, in modo da avere una migliore esposizione ai raggi solari, meglio difendersi dalle brinate primaverili e lasciare la parte bassa della valle alle coltivazioni non viticole

Il vitigno Malvasia, ha una vita piuttosto lunga ed offre produzioni abbondanti e costanti; rispetto ad altri vitigni, dimostra una migliore resistenza ad agenti atmosferici quali grandine e gelo.

Il grappolo maturo si presenta medio-grande, normalmente a lato, di forma piramidale piuttosto compatto, ha un penducolo grosso, erbaceo, l'acino è medio, ellissoidale, dalla buccia pruinosa piuttosto spessa e consistente di colore blu-nero.

Il raccolto di uva Malvasia è interamente impiegato nella produzione del vino rosso omonimo, detto Malvasia di Casorzo a tappo raso e di uno Spumante rosato.

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Area di produzione della Malvasia

L'area di produzione è molto circoscritta e comprende per intero il comune di Casorzo, più parti marginali dei comuni di Grazzano Badoglio, Ottiglio, Grana, Olivola, Vignale Monferrato ed Altavilla Monferrato; dove quella del Malvasia è la produzione di spicco.

Il clima è continentale, tipico dell'astigiano; il regime pluviometrico è piuttosto contenuto, e mette in risalto la capacità della vite di andare a cercare l'acqua in profondità, affondando le radici per metri nel terreno.

Se anche in questo territorio circoscritto sono diffuse le viticolture tradizionali del Monferrato (Barbera, Freisa, ecc…) è l'uva Malvasia che ha trovato le condizioni ambientali ottimali per uno sviluppo rigoglioso.

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